Bonus bici: requisiti richiesti e come ottenere il rimborso
Nella fase di conversione in legge del DL Rilancio del Governo, una delle misure più interessanti è sicuramente il bonus bici e monopattini. Già previsto e valido per acquisti effettuati dallo scorso 4 maggio, il fondo inizialmente stanziato è stato incrementato con altri 20 milioni di euro.
Questo aumento delle risorse disponibili è stato attuato per evitare che qualche acquirente possa rimanere privo dell’incentivo. Al momento non è ancora possibile accedere alla piattaforma online, ma si pensa così di evitare il temuto click day per accedere al bonus. Il boom di richieste per la mobilità elettrica fa capire quanto i cittadini si sentano pronti ad un nuovo modo di spostarsi e muoversi in città.
Il bonus può essere utilizzato per l’acquisto di monopattini, elettrici e non, segway, biciclette, anche a pedalata assistita, hoverboard e per i servizi di sharing mobility. Può raggiungere il 60% della spesa sostenuta e non può essere superiore ai 500 euro. Se ne può usufruire anche per comprare veicoli usati ma non per l’acquisto di accessori come lucchetti, casco o cestini.
Sul sito del Ministero dei Trasporti si possono ricevere tutte le informazioni sul bonus, relative a come inoltrare la richiesta e chi ha diritto a riceverlo. Sul portale del Ministero dell’Ambiente invece si trovano le FAQ più comuni sul bonus bici, che spiegano in maniera chiara quali sono i requisiti necessari.
Importante specificare subito che il bonus non è per tutti. Hanno diritto a ricevere il rimborso i cittadini maggiorenni residenti in Comuni con almeno 50 mila abitanti o che abitano in capoluoghi di Regione o di Provincia e in Città metropolitane.
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Chi può richiedere il bonus da 500 euro
Utilizzare un veicolo elettrico per gli spostamenti all’interno delle grandi città contribuisce a snellire il traffico e a decongestionare il trasporto pubblico. In questa fase è ancora forte il rischio di assembramenti su bus e mezzi pubblici utilizzati per recarsi al lavoro.
Incentivare l’acquisto di una bici elettrica o di un monopattino elettrico contribuisce a migliorare la situazione, sia per il distanziamento sociale che per la sostenibilità ambientale. Come anticipato si tratta di un bonus riservato a coloro i quali risiedono nelle grandi aree urbane.
Come voluto dalla ministra dei Trasporti Paola de Micheli, possono richiedere l’incentivo i cittadini che risiedono in Comuni con popolazione di almeno 50 mila abitanti e coloro che abitano nei capoluoghi di Regione e Provincia e nei Comuni delle Città metropolitane anche se hanno meno di 50 mila abitanti. Ricordiamo che sono 14 le Città metropolitane: Venezia, Torino, Roma Capitale, Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Milano, Messina, Genova, Firenze, Catania, Cagliari, Bologna e Bari.
Restano escluse molte persone che hanno la residenza in un comune diverso e lavorano nelle grandi città. Costoro si spostano quotidianamente per lavoro ma non possono accedere al bonus. Non vengono calcolati parametri di reddito.
Come ottenere il bonus bici e monopattini
Per accedere al bonus bici sarà presto disponibile un’applicazione web, il cui accesso avverrà tramite SPID. Ad occuparsene è il Ministero dell’Ambiente, per cui quanto prima sarà possibile effettuare la richiesta dal sito. Il portale sarà operativo entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento.
Il bonus è retroattivo e può essere richiesto per acquisti effettuati a partire dal 4 maggio 2020. In attesa dell’applicazione web sono state definite due fasi per le operazioni di acquisto.
Fase 1
La Fase 1 è quella partita il 4 maggio 2020 che va fino a quando sarà utilizzabile l’applicazione web. Consiste nel rimborso della somma a coloro che conservano fattura o scontrino, che andrà poi allegato alla domanda da presentare sul web. In questo caso il cittadino ottiene un rimborso fino al 60% della spesa sostenuta.
Fase 2
La Fase 2 invece inizierà il giorno in cui entra in vigore l’applicazione web. In questo caso il venditore applica uno sconto diretto, possibile grazie ad un buono spesa digitale che i cittadini scaricano dal web. Una volta generati, i buoni spesa hanno una validità di 30 giorni per essere utilizzati, altrimenti vengono annullati. In questo modo il cittadino versa al negoziante solo un 40% della spesa mentre sarà poi il rivenditore ad ottenere il rimborso dal governo.
Al momento dell’attivazione della piattaforma web saranno visibili tutti i negozianti che aderiscono al bonus mobilità. Se si acquista online su un sito straniero bisogna farsi rilasciare una regolare fattura, anche in lingua, purché in possesso di tutti i requisiti di una fattura italiana.
In totale la misura adottata dal governo per il bonus mobilità ammonta a circa 120 milioni di euro. A fronte del boom dei mezzi elettrici le risorse potrebbero non bastare, per cui non è escluso un nuovo rifinanziamento della misura.
Bonus mobilità dal 2021
Nel decreto Rilancio era previsto anche un bonus rottamazione, che però a causa della pandemia non è mai entrato in vigore. Questo bonus mobilità consiste nel finanziare, attraverso un contributo economico, chi decide di rottamare un veicolo inquinante. L’incentivo mira a invogliare chi vive in aree ad alto tasso di inquinamento ad acquistare mezzi elettrici come monopattini ed e-bike oppure biciclette. E’ spendibile anche per fare un abbonamento ad un mezzo di trasporto pubblico.
Il 2021 sarà l’anno in cui il bonus verrà erogato a chi decide di rottamare un mezzo inquinante e sostituirlo con mezzi di ultima generazione come hoverboard, monoruota elettrici e segway. Ogni motociclo rottamato potrà avere un contributo di 500 euro mentre la cifra sale a 1500 euro per gli autoveicoli. Anche chi opterà per il trasporto pubblico locale e regionale potrà beneficiare del bonus attraverso abbonamenti.
E’ possibile cumulare il bonus di quest’anno con quello del 2021. Nel 2020 non è necessario rottamare per usufruire del bonus bici mentre il prossimo anno si può ricorrere alla rottamazione di un veicolo inquinante. E’ quanto stabilisce anche il decreto Clima.
Misure previste nel decreto Rilancio
Gli incentivi statali sono certamente un forte impulso per accelerare il processo della sostenibilità ambientale ma non bastano. Acquistare un mezzo elettrico significa anche poter circolare liberamente in varie zone della città, cosa ad oggi non consentita a diversi veicoli.
Nuove piste ciclabili
Ecco che allora bisogna predisporre piste ciclabili e intervenire su strade e segnaletica orizzontale. Nelle intenzioni del Ministero dei Trasporti c’è anche la volontà di modificare il Codice della Strada, in modo da consentire l’apertura di piste ciclabili provvisorie. Proprio nel decreto Rilancio sono previste alcune misure di questo tipo.
Casa avanzata
C’è l’intenzione di creare la casa avanzata ovvero una linea di arresto in posizione avanzata per le biciclette. In questo modo i velocipedi sono maggiormente tutelati rispetto agli altri veicoli.
Si potrà realizzare su strade che prevedono una velocità inferiore o uguale ai 50 km/h anche dotate di più di una corsia per ogni senso di marcia. La casa avanzata dovrà essere collocata ad una distanza uguale almeno a 3 metri rispetto alla linea dove si devono fermare gli altri veicoli.
Corsia ciclabile
Un’altra novità sarà la corsia ciclabile, che sorgerà nella parte longitudinale della strada, a destra, e sarà segnalata da una striscia bianca discontinua. Servirà per i velocipedi che si muovono nello stesso senso di marcia degli altri mezzi e sarà segnalata dal simbolo apposito. Qui potranno procedere soltanto biciclette e affini e nessun altro tipo di veicolo. Questo inciderà in maniera positiva sulla viabilità e sulla sicurezza.
Mobility manager
Nelle città e nei luoghi dove è consentita la richiesta del bonus bici anche le aziende e le pubbliche amministrazioni faranno la loro parte. La norma prevede che venga nominato un mobility manager ovvero un responsabile della mobilità aziendale. Sarà la sua figura a definire il piano degli spostamenti dall’abitazione al luogo di lavoro.