Pittura termoisolante e pittura termica
Quando usiamo il termine termoisolante pensiamo subito ad un cappotto termico che consente di isolare dal caldo e dal freddo le pareti di casa. Riuscire ad ottenere la massima efficienza energetica è infatti la prerogativa di tutti quei materiali definiti termoisolanti che hanno la funzione di ridurre le dispersioni termiche e riuscire ad ottenere temperature ottimali delle pareti, sia in estate che in inverno.
L’isolamento termico è la soluzione migliore per avere in casa i maggiori benefici in termini di calore ed anche una consistente riduzione dei consumi energetici con conseguente risparmio economico.
In questo articolo approfondiamo il tema della pittura termoisolante e cerchiamo di fare chiarezza su questo tipo di prodotto. La pittura termica non svolge un’azione isolante come quella di un cappotto termico, perché se così fosse basterebbe una mano di colore per risolvere un problema totalmente diverso.
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Pittura termoisolante
Le vernici presenti sul mercato chiamate pitture termoisolanti hanno costi abbastanza alti ed il loro scopo non è quello, come ritengono erroneamente in molti, di favorire l’effetto isolante di muri e pareti, per i quali sono necessari interventi di manutenzione ben diversi.
La parola termoisolante collegata ad una vernice è inappropriata perché una pittura comune non potrebbe mai raggiungere una conducibilità pari a 0,0025 Watt su metro-Kelvin, che è il valore riferito ad un materiale termoisolante.
Quindi è importante sottolineare che la pittura non può essere termoisolante ma si può correttamente parlare di vernice termica, o meglio pittura ad effetto termico, che è cosa ben diversa, come vediamo di seguito.
Pittura termoisolante e dispersione di calore
Da test effettuati di recente su diverse marche di vernici termoisolanti leader nel settore, si è evidenziato come le pitture in questione non abbiano apportato alcun beneficio consistente nell’isolamento termico di un edificio.
Si è infatti proceduto ad applicare la vernice su pareti e rivestimenti non isolati proprio per capire se l’effetto termico funzionasse: dopo una settimana le temperature medie superficiali dei muri, rilevate da apposite sonde, non hanno dato alcun risultato significativo, con una variazione massima della temperatura verso l’alto di solo 0,74°.
Ciò significa che la pittura termoisolante va utilizzata non come cappotto termico bensì come prodotto anticondensa.
Pittura termica
Le vernici ad effetto termico hanno la prerogativa di ridurre la formazione di muffe, macchie e batteri dalle pareti, evitando quelle antiestetiche tracce di umidità difficili poi da rimuovere e per questa loro caratteristica sono anche definite pitture anticondensa.
La loro consistenza dà più uniformità alla temperatura dei muri limitando la condensa e previene in questo modo l’insorgere di umidità e muffe. Solitamente vengono impiegate negli ambienti in cui il problema è più possibile che si presenti come nei bagni, nelle cucine o nei locali lavanderia dove il vapore acqueo è più presente.
Come ridurre le dispersioni di calore
Il problema legato alle dispersioni di calore è un argomento che comprende diverse soluzioni da adottare perché un edificio in cui l’isolamento termico svolge perfettamente il suo compito sarà un vantaggio dal punto di vista economico, del calore interno, della salubrità di casa e del rispetto dell’ambiente.
Per avere un’efficiente resa termica l’edificio deve essere provvisto di apposito cappotto termico ma ci sono anche altri interventi che migliorano le prestazioni energetiche come la sostituzione di infissi vecchi o la coibentazione di soffitti e pareti.
Di certo non si risolverà il problema dei muri freddi in inverno con una passata di vernice termoisolante perché come già spiegato essa servirà soltanto a prevenire la formazione di condensa e macchie date dalla troppa umidità in casa.