L’energia marina
Forse non tutti sanno che anche dall’acqua del mare si può ricavare energia; anche energia elettrica, che può essere sfruttata per le attività quotidiane degli uomini. Sono in corso da diversi anni numerosi studi e progetti atti a ricavare energia, capace di soddisfare il fabbisogno energetico mondiale, dall’acqua marina. Al momento l’energia marina è un settore marginale nel complesso e articolato mondo delle energie rinnovabili, ma potenzialmente potrebbe diventare nei prossimi anni rivoluzionario e quindi decisivo.
Come funziona l’energia marina
Per sfruttare l’energia marina si utilizzano diversi sistemi ed è proprio questa pluralità di fonti che fa ben sperare per il prossimo futuro. Una prima fonte dalla quale ricavare energia è l’attività delle onde. L’energia cinetica del movimento delle onde è ‘azionata’ dal vento e un po’ come funziona per le pale eoliche (senza tutti gli aspetti critici dell’energia eolica, soprattutto a livello paesaggistico) si può ricavare energia elettrica da questo movimento.
Un altro elemento è quello delle maree. L’affascinante fenomeno è causato dalla forza gravitazionale che c’è tra la Terra, il Sole e la Luna. Anche in questo caso c’è un movimento dell’acqua e l’innalzamento del livello della stessa può essere sfruttato per ricavare energia elettrica. L’aspetto interessante di questo fenomeno è che può essere sfruttato, se le turbine sono sviluppate in modo da operare in questo senso, sia quando le maree si alzano che quando si abbassano, ottimizzando il processo.
Le correnti, sia delle maree che quelle oceaniche sono al momento uno dei settori meno esplorati ma allo stesso tempo più proficui sui quali si sta lavorando. Come per l’energia eolica anche in questo caso si applica lo stesso principio grazie al quale ricavare energia elettrica da quello che è un fenomeno naturale che funziona e si aziona autonomamente, senza l’intervento dell’uomo.
L’energia marina, però, non è solo cinetica, ma anche termica. Le differenze di temperature del mare, ma ancor più negli oceani, possono essere anche significative (oltre i 20°); questa variazione viene sfruttata da sistemi e impianti che permettono di ricavare energia tramite l’evaporazione di alcune sostanze che permettono di sfruttare al massimo questo sistema.
Similmente, ma questa volte nei fiumi e non nei mari, esiste anche una possibilità di ricavare energia dalla differenza di salinità tra diverse acque. Posti solitamente alle foci dei fiumi, dove si incontrano acque dolci e salate, gli impianti ricavano energia grazie ad una membrana sulla quale viene applicata una pressione (forza meccanica convertibile in energia) proprio dalla differente concentrazione salina delle acque.
Anche il settore dell’energia marina, similmente ad altri che utilizzano fonti energetiche rinnovabili, è in forte sviluppo e sul quale sono molte le aspettative e gli investimenti. La possibilità di ricavare energia da fenomeni naturali indipendenti dall’attività dell’uomo, quindi senza costi e potenzialmente con un inquinamento bassissimo o nullo, potrebbe essere la vera prossima rivoluzione cui andrà incontro l’uomo moderno. Le attese e le speranze sono tante, così come le difficoltà tecniche e i limiti strutturali di molte di queste tecnologie, ma l’attività di ricerca costante degli esperti potrebbe portare benefici all’umanità intera.