Riscaldamento a bassa temperatura
Di norma quando si accende il riscaldamento, si mette in circolo acqua nei radiatori a temperature piuttosto alte e con questo si ottiene un innalzamento abbastanza rapido della temperatura ambientale, tramite lo scambio termico tra l’aria ambientale e la superficie dei radiatori ma se si provvedesse ad un riscaldamento a bassa temperatura rispetto al riscaldamento tradizionale, otterremmo ugualmente il risultato di riscaldare l’ambiente?
E perché si dovrebbe decidere di seguire questa strada? Cerchiamo di dare una risposta a questi interrogativi e di capire i motivi che dovrebbero portare a questa scelta. Per legge fisica, ogni elemento che possiede un livello di energia termica superiore all’ambiente in cui si trova, cederà tale energia all’ambiente nella tendenza a portare in equilibrio l’energia totale.
La quantità di energia per innalzare la temperatura di un ambiente è determinata da formule fisiche che non siamo a riportare e commentare in quanto sarebbe tedioso per il lettore che, se proprio lo desidera, potrà trovare in testi di fisica o altro genere di trattazione online; quello che ci interessa, invece, è capire come questo avviene per dare risposta all’interrogativo iniziale.
Purtroppo ogni ambiente presenta delle dispersioni di energia verso l’esterno per cui per innalzare il livello di energia termica occorre che quanto immesso nell’ambiente in termini di riscaldamento, energia, sia superiore a quanto l’ambiente stesso disperde. E’ un po’ come se in un lavandino andassimo a far scorrere dell’acqua: se dallo scarico fluisce più acqua di quanto il rubinetto immette il lavandino non si riempirà mai mentre se tappiamo lo scarico anche un flusso molto ridotto prima o poi aumenterà il livello dell’acqua e riempirà il lavabo.
Come funziona un sistema a bassa temperatura?
Nell’ipotesi di un ambiente ideale, senza alcuna dispersione verso l’esterno, la quantità di energia per innalzare di un grado la temperatura non cambia mai, occorre soltanto determinare in quanto tempo tale quantità di energia viene ceduta all’ambiente; in pratica, con un sistema a bassa temperatura la cessione dell’energia avviene con maggiore lentezza, quindi l’innalzamento della temperatura ambientale avverrà in tempi maggiori ma non potrà mai superare la temperatura dell’elemento radiante l’energia stessa.
Peraltro un elemento radiante a 25°C è più che sufficiente a fornire il calore per un ambiente confortevole ma impiegherà parecchio tempo ad innalzare la temperatura rispetto ad un elemento a 60°C. I vantaggi di un sistema a bassa temperatura consiste in un risparmio energetico, dal momento che il lavoro per innalzare la temperatura in un tempo maggiore è inferiore ad un riscaldamento rapido.
Nei sistemi tradizionali le caldaie che consentono il riscaldamento hanno un rendimento basso, ossia per ottenere un’alta temperature dei radiatori si spreca parecchia energia mentre sistemi moderni con caldaie a condensazione o pompe di calore permettono di mantenere più bassa la temperatura generata riducendo il consumo energetico e l’inquinamento ambientale semplicemente allungando un poco i tempi di innalzamento della temperatura ambientale. In verità, però, considerato il rendimento dei radiatori, il riscaldamento a bassa temperatura richiede l’incremento degli elementi radianti ma il risparmio è indubbio.